Covid e DNA

I casi asintomatici dipendono dalla genetica.

È del tutto italiana la scoperta secondo cui all’origine dei casi asintomatici di Covid-19 ci sarebbero almeno tre mutazioni genetiche rare.
A darne notizia è la rivista Genetics in Medicine, pubblicando il risultato ottenuto da alcuni docenti di genetica medica dell’Università Federico II di Napoli.
La ricerca si è basata sui campioni di DNA di circa 800 individui rimasti asintomatici a seguito dell’infezione da SarsCoV2, alcuni nonostante l’età avanzata, considerata un importante fattore di rischio.
Grazie al sequenziamento del genoma tramite sequenziatori di ultima generazione, è stata ottenuta una enorme mole di dati genetici, tra cui è stato possibile identificare mutazioni patogenetiche rare, frequenti in maniera significativa nei soggetti infetti e asintomatici.

I geni coinvolti nelle infezioni asintomatiche appartengono alla famiglia della lectina, la proteina coinvolta nel processo di riconoscimento cellulare. Come spiega il professor Capasso, docente all’Università Federico II di Napoli e direttore del gruppo Ceinge-Biotecnologie di Napoli, la causa principale di danno agli organi è l’eccessiva risposta immunitaria all’infezione da SarsCov2, nonché la successiva iper-attivazione dei processi pro-infiammatori.
Quindi la ricerca dimostra che le mutazioni genetiche che alterano questa eccessiva reazione del sistema immunitario possono predisporre ad una infezione senza gravi sintomi. I tre geni individuati (Masp1, Colec10 e Colec11) possono essere dunque utilizzati come marcatori per la prognosi della malattia.

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